Matteo Bassetti e il virus H5N1, quello dell’influenza aviaria. Il nuovo studio e l’allarme sulla possibile mutazione ai fini del contagio all’uomo.
Il direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha espresso qualche preoccupazione per il virus H5N1, quello dell’aviaria. L’esperto, infatti, facendo riferimenti ad un recente studio avvenuto negli Stati Uniti, ha sottolineato come potrebbero esserci delle novità in merito ai contagi e alla pericolosità per l’uomo.
Bassetti, lo studio sul virus H1N5
Attraverso un post su X, il direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ha fatto il punto sul virus H5N1: “Le autorità americane hanno stanziato 200 milioni di dollari per tentare di bloccare la diffusione dell’influenza aviaria. Anche perché un nuovo studio condotto negli Stati Uniti e in Danimarca ha scoperto che le mucche hanno un recettore per l’influenza uguale a quello degli esseri umani e di alcuni uccelli”.
Matteo Bassetti ha poi proseguito spiegando, in breve, quelle che potrebbero essere le nuove implicazioni per gli uomini: “Questo fa temere che le mucche contagiate fungano da sorta di ‘provetta’ da laboratorio in cui il virus H5N1 impara a mutare in modo da riuscire a fare il salto di specie, così da contagiare più facilmente le persone”.
Aviaria: la situazione in Italia
A parlare della situazione aviaria nel nostro Paese era stato, ad Adnkronos Salute, l’epidemiologo Gianni Rezza che aveva sottolinato come in Italia, il dibattito si concentri sulle necessità finanziarie per l’attuazione del piano pandemico. “Noi dovremmo avere un piano pandemico aggiornato. Credo sia pronto, anche se non ancora approvato, mi sembra. Spero che avvenga presto, chiaramente con un finanziamento adeguato”.
L’esperto ha sottolineato anche come ci si dovrebbe comportare in caso di contagio umano: “A quel punto si dovrebbe attivare tutto in termini di risposta: scorte, anche di dispositivi di protezione, piano di distribuzione del vaccino, sistemi diagnostici per identificare prontamente un’eventuale circolazione anche nel nostro Paese […]”.